Tra il quinto e l’ottavo mese fa la sua comparsa il primo dentino.
È il periodo in cui si passa dal latte alle prime pappe: le mosse giuste da fare.
Anche il più angelico e placido dei pargoletti può mettersi a piangere e provare fastidio quando, a partire dal 5-6° mese, spuntano i primi dentini.
Non si tratta di capricci, è semplicemente l’espressione dell’innocuo disagio dato dall’eruzione dei dentini da latte. Venti in tutto.
Prima gli incisivi, poi…
I primi dentini a spuntare dalla gengiva, di solito tra il 5° e l’8° mese, sono i due incisivi centrali dell’arcata inferiore, seguiti poco dopo dai corrispondenti dell’arcata superiore (8°-12° mese).
Poi, arrivano gli incisivi laterali (rispettivamente, tra il 9°-13° mese sopra e il 10°-16° mese sotto), i primi molari (tra il 14°-18° mese sotto e il 13°-19° mese sopra), i canini (tra il 16°-22° mese sopra e il 17°-23° mese sotto) e i secondi molari (tra il 23°-31° mese sotto e il 25°-33° mese sopra).
Se un dentino nasce prima o si fa attendere un po’ di più non ci si deve, comunque, preoccupare. L’intensità dei fastidi per il bambino è maggiore nel periodo in cui il dente cerca di uscire dalla superficie della gengiva e la “rompe”, mentre il disagio scompare quasi magicamente quando tutta la corona è ormai visibile.
Alcuni bambini soffrono un po’ di più, altri meno, ma non si tratta quasi mai di un dolore acuto.
Il malessere è legato soprattutto alla nuova sensazione che il piccolo prova in bocca e che lo induce a voler mordere e “sgranocchiare” qualunque oggetto nelle vicinanze, nel tentativo di placarla.
In questa fase, di solito, aumenta anche la salivazione e il bambino può fare un po’ di capricci quando si tratta di mangiare, aumentando ulteriormente le difficoltà a far accettare nuovi cibi durante il periodo dello svezzamento (guarda caso contemporaneo).
Altri disturbi, come febbricola, leggere eruzioni cutanee e diarrea, spesso attribuiti alla crescita dei dentini, hanno più probabilmente origini diverse, come per esempio leggere infezioni respiratorie o gastroenteriche determinate da virus e batteri presenti nell’ambiente, con i quali il bambino inizia a entrare in contatto.